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I RODOND – VALLE MESOLCINA

domenica 14 gennaio ‘24


Siamo alla terza giornata di scialpinismo: dopo l’exploit al Bärenhorn è il caso di volare un po’ più in basso per non rischiare di inceppare il motore. Così l’idea è tornare in zona san Bernardino e tentare il Cavriola solo che a farci fare le capriole ci pensa una Fiesta rossa che arranca sui tornantoni per il san Bernardino un po’ come il sottoscritto quando prova a fare il pesce al mare. - E questi dove vanno? - chiede incuriosita la Laura guardando il bagagliaio che sembra un tacchino ripieno - Magari è il Lasca - eh già: perché di Fiesta rossa ce n’è solo una in circolazione. Infilo la quarta e alla prima occasione scarico i cavalli. La Laura studia i componenti ammassati sulla macchina che sembra sul punto di scoppiare, non è se per lo sforzo della salita o per quanto sia stipata - È il Lasca! È il Lasca! - afferra il telefono e lo chiama. - Ueilà! Dove andate con quella carretta di migranti? - Scopriamo così che loro puntano all’Arbeola e che, stando a Stiggia, la zona dell’Uccello e del Cavriola abbia una neve che sembra la scultura della cresta di un punk. Storciamo il naso all’idea di saltare tra un’onda marmorea e l’altra e facciamo come i parassiti accodandoci quindi al quartetto. Così lasciamo la macchina al parcheggio della funivia mentre mi domando se il posteggiatore si possa essere immaginato che davanti non ha l’ennesimo gruppetto di portafogli cui spillare denaro e iniziamo a traversare verso la nostra meta perchè, pare, che il traverso sia il sale dell’uscita. Passa poco che i primi dubbi vengono al pettine, nella fattispecie nelle vesti della pista da fondo: ci guardiamo negli occhi, chiediamo speranzosi all’Elisa-capogita e quella ricambia. Insomma, tutto nella normale routine: e ora? Studiamo la carta e, pare, dovremo proseguire diritti: vedo già i gendarmi saltarci addosso e portarci a passare la giornata in gattabuia. Invece il percorso passa proprio per la pista per poi infilarsi nello stupendo bosco di abeti. - Ma poi da qui come scenderemo? - - Ah boh... non poniamoci certe domande: ci penseremo più tardi - la lungimiranza è la chiave per risolvere ogni problema! Poi la foresta termina e noi ci infiliamo in una valletta a fare i pecoroni dietro una turba caiana che risale per qualche decina di metri prima di domandarsi - Quo vadis? - Bella domanda: noi vi stiamo seguendo! Guardiamo la carta e appare subito chiaro che la traccia non passi di lì: il gruppone fa retro marcia ma io ho la soluzione - Potremmo comunque proseguire e poi, al passo, dovremmo ricongiungerci... - Inconsapevole, sto gettando le basi per il nostro destino. Così risaliamo solitari la vallata mentre tutti si domandano dove diavolo sia questo fantomatico passo - Abbiate fede! Abbiate fede! - ma in realtà il dubbio di aver preso una cantonata mi assale sempre più. Alla fine raggiungiamo il valico con l’Arbeola che ci guarda congelato dall’altra parte del vallone; resto attonito: non avevo inteso che avremmo dovuto perdere così tanta quota. Ma, forse, non tutto il male viene per nuocere: di là è il mondo delle tenebre, di qua, alla nostra destra, splende il sole. Così facciamo un’altra capriola e scombiniamo nuovamente il mazzo: ora la meta diventa I Rodond che di rotondo non ha nulla vista la sua forma quasi perfettamente triangolare che svetta sopra le piste. Ne raggiungiamo la base e, dopo un tira e molla che sembra una partita a scacchi, decidiamo di affrontare direttamente il pendio. La salita finale è un po’ come il gelato di fianco alla torta della nonna: quel quid in più che rende il dolce perfetto. Tracciamo nella neve a tratti gelata con gli sci del Lasca che sembrano continuamente sul punto di involarsi verso valle e la Laura che, dall’alto della sua lunga esperienza, fa la maestra col novizio impartendo suggerimenti sul sapiente uso delle lamine. Poi, a ridosso delle rocce che fanno da base al lungo crinale, traversiamo il triangolone prima di buttarci sugli ultimi metri con la vetta che ci attende a braccia aperte ad interrompere la sua solitudine.


Cavallo Goloso


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