COU (TETE DE) DA ALBARD DI BARD – VAL D'AOSTA
domenica 12 novembre ‘17
Per scappare da un tempo che pare divertirsi a torturare chi si diletta in ufficio dal lunedì al venerdì, decidiamo di farci salassare dall’autostrada valdostana cogliendo poi l’occasione per una visita alla mostra al forte di Bard con le fotografie di Steve Mc Curry sulla gente di montagna. L’esposizione si rivelerà poi allineata ai requisiti caiani per quella parte culturale e etnografica che meno desta il mio interesse di attivo frequentatore dell’ambiente montano. Intanto, quando il sole ha da poco iniziato a tingere di gialli e aranci le foglie degli alberi, eccomi a ripercorrere la stradina sopra il forte di Bard in direzione di Albard di Bard, tipico esempio di fantasiosa toponomastica scioglilingua, colonizzata quasi esclusivamente da FF caiani e dove avevo messo piede questa primavera con il corso base d’alpinismo. Con i nostri minuscoli zainetti e relativi bastoncini da trekking siamo così una specie di unicità mentre intorno a noi frotte di impavidi si preparano alla lotta su placche sforacchiate di spit. Imbocchiamo quindi la nostra mulattiera e lasciamo gli altri al loro gioco mentre noi ci inerpichiamo su per il bosco lungo una traccia militare ottocentesca. Così, dopo l’esperienza sul fronte della Grande Guerra al Pasubio, abbiamo fatto un altro passo indietro nella storia questa volta fino a Napoleone e alle sue truppe impegnate nell’accerchiamento del forte sottostante. Guardando la struttura dal basso, incuneata nel punto più stretto della valle e difesa ai lati da pareti apparentemente inaccessibili, mai avrei pensato che potesse essere così facilmente e forse ingenuamente aggirata. Eppure 200 anni or sono, questa fu la soluzione adottata dai francesi per aggirare l’estrema difesa.
La mulattiera sale regolare tra castagni con l’abito autunnale mentre camminiamo su un tappeto di foglie croccanti e scivolose. Giungiamo così al piccolo nucleo di Verale e da qui la strada per il Cou da Albard di Bard è molto breve. Al colle l’aria frizzante dell’autunno avanzato ci accoglie insieme alle vette appena imbiancante mentre ancora restano le vestigia delle strutture militari ora affiancate da un piccolo gruppo di baite asserragliate sotto la foresta quasi a guardia del ben visibile fondo valle.
Cavallo Goloso
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