L’ULTIMA FOLLIA DI SIR BIS – SERGENT
Accesso stradale
Da Milano prendere l’autostrada per Torino (A4) e quindi seguire per Aosta uscendo ad Ivrea. Continuare ora sulla statale 565 in direzione di Cuorgnè. Superato il paese di Cuorgnè, proseguire per Pont-Canavese e quindi Valle dell’Orco e Ceresole Reale fino a Noasca. Superato quest’ultimo abitato, la strada sale ripida con alcuni tornanti per poi immettersi in una lunga galleria (circa 3Km). All’uscita della galleria, si incontra un incrocio: svoltare a sinistra e prendere la strada che torna brevemente indietro. Superare un piccolo campeggio sulla destra e parcheggiare l’auto poco più avanti in corrispondenza del divieto di accesso.
Avvicinamento
Dal parcheggio proseguire lungo la strada asfaltata verso valle. Poco oltre il cartello di divieto d’accesso, prendere un sentierino sulla sinistra dove la strada inizia a scendere e in corrispondenza di una piccola placca rocciosa (ometto). Seguire la traccia (ometti) che entra inizialmente nel bosco e poi devia in diagonale verso destra verso una pietraia. Proseguire lungo la pietraia salendo in diagonale verso destra fino a raggiungerne il limite destro. Proseguire per traccia in diagonale verso destra passando sotto un roccione strapiombante. Superare il roccione (sopra il quale sono visibili i resti di una costruzione) quindi proseguire lungo la traccia in diagonale verso destra (pietraia) avvicinandosi alla parete. Raggiunta la parete, spostarsi verso sinistra per poi salire brevemente diritti lungo la traccia che si fa sempre più netta, tenendo la parete sulla destra. Individuare l’attacco della via facilmente riconoscibile per il camino del secondo tiro che separa due torrioni e quindi, per traccia, raggiungere l’attacco in corrispondenza di un ripiano roccioso (20min).
Pochi metri a sinistra della via, si trova un enorme camino chiuso in alto da uno strapiombo lungo il quale scende l’ultima calata.
Materiale
2 corde da 60m
10 rinvii
Camalots da 0.4 a 4 (doppi da 0.5 a 3)
dadi medi
Note tecniche
difficoltà: VII+/VIII- (VI+ obbl.)/R4/II
lunghezza: 270m (6L)
esposizione: SW
quota partenza: 1600m
discesa: in doppia e a piedi
primi salitori: D. Caneparo, E. Ciavattini, M. Oviglia (1984)
Periodo consigliato
Marzo-novembre evitando le giornate più calde.
Relazione
L’attacco è sulla destra della parete e in corrispondenza della fessura con massi incastrati posta sulla verticale di un netto camino (sulla sinistra si trova una fessurina più stretta con tettino in uscita).
L1 Salire lungo la fessura inizialmente verticale con massi incastrati e cordoni. Proseguire sempre lungo la fessura-diedro strapiombante. Al termine della struttura sostare in corrispondenza di una zona pianeggiante e presso un grosso masso incastrato nella fessura (VII+/VIII-).
L2 Salire diritti raggiungendo la base del camino. Entrare nel camino e salire fino al primo masso incastrato. Superare il masso passando tra lo stesso e il fondo del camino. Raggiungere una specie di ripiano con sassi a metà del camino. Spostarsi verso il fondo del camino e superare un muretto fessurato sulla verticale dell’uscita del camino. Salire lungo il camino raggiungendo un masso incastrato che si supera passando tra lo stesso e il fondo del camino. Uscire dal camino dove si sosta (V+).
Dalla sosta, prendere la vaga traccia che sale in diagonale verso destra costeggiando inizialmente un salto roccioso alla base della parete principale. Raggiungere quindi la base della parete dove questa risulta suddivisa da una sequenza di 4 tetti orizzontali paralleli. A destra dei tetti si trova un diedro. L’attacco di L3 è sulla verticale dei tetti, in corrispondenza di uno spigolino con spit (3min).
L3 Salire lo spigolino raggiungendo una facile placca appoggiata. Risalire la struttura spostandosi in diagonale verso sinistra fino alla base di una netta fessura. Risalire la fessura che sale inizialmente diritta. Seguire la fessura spostandosi verso sinistra superando quindi un tratto aggettante. Raggiungere un diedrino (cordoni) chiuso da un tetto; risalire la struttura passando a sinistra del tettino quindi sostare presso un paio di spuntoni all’altezza della base della placca sulla destra (VI+).
L4 Spostarsi a destra verso la placca quindi salire diritti lungo la fessura diedro all’estremità sinistra della placca. Raggiungere il tetto che chiude la fessura diedro e uscire passando a sinistra (delicato). Proseguire brevemente in diagonale verso sinistra fino alla sosta (VI+).
L5 Traversare in orizzontale verso destra per placca improteggibile (tratto expo; VI- obbligato) fino al termine della stessa. Salire diritti lungo il diedro e superare il tetto che chiude la struttura. Fermarsi alla sosta a spit sopra il tetto (VII-).
L6 Traversare verso sinistra alla fessura e salire per essa. Superare un mugo quindi proseguire diritti lungo la fessura. Seguire sempre la fessura spostandosi in diagonale verso sinistra. Proseguire diritti lungo la fessura superando l’albero sulla destra visibile da S5. Proseguire brevemente fino alla sosta a spit su comodo ripiano (VI-).
La discesa avviene in doppia e a piedi: da S6 calarsi a S5 e da qui alla base di L3. Prendere la traccia di salita fin quasi a raggiungere S2 poco sopra la quale si trova l’ultima calata con la quale si raggiunge la base della parete.
Note
Bella salita non banale e con un tratto in traverso su placca obbligato; il primo tiro è addomesticato da alcuni cordoni intorno ai massi incastrati. S1 da rinforzare, S2 e S3 da attrezzare. Nel complesso la via è ben proteggibile (R2) ad eccezione del traverso di L5 dove è assolutamente vietato cadere (R4).