RACHEL E DAVIDE – MEDALE
Accesso stradale
Da Milano prendere la statale per Lecco-Colico (ss36). Superare la galleria del M. Barro e quindi il ponte sull'Adda, uscendo alla terza uscita che si incontra (indicazioni per Lecco centro). Seguire quindi le indicazioni per la Valsassina (strada vecchia), girando a destra alla prima rotonda e a sinistra alla seconda. Superare un semaforo e, subito prima del secondo, svoltare a destra (indicazioni per Valsassina e Casa delle Guide). Proseguire sulla strada principale in salita superando un ponte e passando quindi sul versante opposto della valle (destro idrografico). Superare il tornante verso destra attraversando il quartiere di Malavedo e passando sotto Laorca. Continuare in salita finchè, in prossimità di una curva verso sinistra, la strada si allarga. Abbandonare quindi la strada principale poco prima del tornante verso destra, girando a sinistra. Proseguire lungo la strada prima in salita quindi in discesa fino al suo termine. Parcheggiare con criterio.
Avvicinamento
Dal parcheggio raggiungere il fondo della strada e prendere la mulattiera in leggera salita sulla destra (cartello indicatore per la ferrata del Medale). Superare il cimitero e, dopo una breve discesa, svoltare a destra in falso piano. Al bivio successivo prendere a sinistra e proseguire sulla stretta mulattiera in cemento fino a un tornante verso destra in prossimità di alcune case. Prendere il sentiero sulla sinistra fino a raggiungere una mulattiera in cemento. Girare a destra (indicazioni per la ferrata) e abbandonare la mulattiera in corrispondenza di una corta scaletta in cemento sulla sinistra. Proseguire verso sinistra e, al bivio, continuare in falso piano verso sinistra (indicazioni per la ferrata) costeggiando la parete. Il sentiero (bolli rossi), inizialmente in leggera salita, comincia a scendere fino a trovarsi a metà circa della parete, dove diventa pianeggiante. Proseguire sul sentiero abbandonandolo poco prima che riprenda a salire, in corrispondenza di una zona di sfasciumi, sulla verticale del tetto che rappresenta la direttrice della via. Prendere la traccia sulla destra (ometto) che sale evidente lungo gli sfasciumi superando una croce metallica commemorativa. Proseguire in salita deviando leggermente verso sinistra fino a raggiungere una corda fissa. Risalire la fissa che sale sulla verticale fino alla fine (poco sopra si vede uno spit che indica l’attacco della Boga). Traversare a sinistra su placchetta appoggiata (solitamente è presente una corda fissa ma, in occasione della nostra ripetizione del 22/01/2011, mancava il primo tratto) fino ad un piccolo spiazzo con albero alla base di una placca appoggiata a schiena di mulo (spit visibili; attacco di Milano ‘68; 30min).
Materiale
2 corde da 60m
12 rinvii
Camalots da 0.4 a 3
C3 da 0 a 2
Note tecniche
difficoltà: VIII- (VII obbl.)/RS2/II
lunghezza: 220m (6L)
esposizione: SE
quota partenza: 600m
discesa: in doppia
primi salitori: G. Re de Paolini (???)
Periodo consigliato
Da settembre a marzo/aprile. Da evitare i mesi caldi.
Relazione
L’attacco è in comune con Milano ‘68
L1 Salire diritti per il primo tiro di Milano ‘68 fino al termine della placca appoggiata iniziale a forma di schiena di mulo. Traversare verso sinistra per placca appoggiata restando sotto il muro verticale giallo (IV)
L2 Salire diritti per vago diedro atletico proseguendo poi per fessura (VIII-).
L3 Salire per 4/5m diritti su placca verticale con roccia delicata. Raggiungere una vaga e stretta cengia spiovente lungo la quale si traversa verso sinistra fino alla sosta su piccolo ballatoio (VII).
L4 Salire diritti lungo la fessura diedro, spostandosi leggermente verso sinistra quando si incontrano alcuni massi instabili. Proseguire diritti per fessurina su roccia compatta (vecchia sosta a chiodi) per poi tornare a destra nel diedro dove si sosta (VI+).
L5 Salire diritti per il diedro sulla verticale della sosta. Superare un piccolo tettino e proseguire lungo il diedro fino ad una pianta morta in corrispondenza della quale si sosta su comodo ripiano (VII).
L6 Spostarsi verso sinistra su muro verticale aggirando lo spigolino. Proseguire diritti sfruttando la fessura fino al termine dove si sosta raggiungendo la L3 della Gogna (VII).
È ora possibile calarsi in doppia fino alla S3 (nodini in fondo alla doppia!) e quindi alla S1 da cui un’ultima doppia deposita alla base.
In alternativa, è possibile proseguire sulla Gogna dalla metà della sua L3, come di seguito riportato
L9 Risalire diritti lungo la verticale placca compatta sovrastante improteggibile (tratto expò; è possibile anche risalire dallo spigolo a destra con arrampicata più semplice).Raggiungere la cengia al suo termine dove si sosta (ci si trova in prossimità di Milano '68; VI-).
L10 Spostarsi a sinistra e risalire il diedro fino a una specie di lama arrotondata nel mezzo. Spostarsi sulla faccia sinistra traversando su roccia lavorata verticale (in questo punto, durante la nostra ripetizione del 21/03/2009, è saltato uno dei tre chiodi, ma è possibile proteggersi con un friend n.1) raggiungendo la sosta (VI-).
L11 Salire per placca in diagonale verso sinistra fino alla base di uno stretto diedro-fessura strapiombante. Risalire la fessura e proseguire nel diedro spostandosi, al suo termine, verso destra raggiungendo la sosta alla base del muro verticale soprastante (VI e A0 o VII-).
L12 Superare con arrampicata artificiale il muro verticale soprastante la sosta, inizialmente per placca, poi per una fessura e nuovamente su placca estremamente compatta (tratto chiave protetto a resinati). Raggiungere i cordoni attaccati al chiodo (poco affidabile) e traversare verso sinistra fino alla sosta in una nicchia (VI- e A0 o IX-).
L13 Risalire il diedro-camino con arrampicata non banale fino a una pianta da cui si traversa più facilmente verso sinistra fino alla sosta su cengia presso lo spigolo (VI-).
L14 Risalire e superare lo spigolo verso sinistra immettendosi in un diedro. Con arrampicata delicata, si supera il diedro fino a una cengia da cui si traversa facilmente verso sinistra fino ad un diedro. Superare la struttura fino ad un albero sulla destra che si raggiunge proseguendo in salita fino a una comoda cengia dove si sosta presso un albero (V e A0 o VI+).
Dalla sosta conclusiva, risalire le facili rocce raggiungendo il sentiero proveniente dalla ferrata e che sale alla vetta (cavo). Salire in direzione della croce e, poco sotto la cima, imboccare il sentiero che scende verso sinistra (indicazioni per S. Martino). Dopo pochi metri in corrispondenza della Bocchetta del Medale, prendere il sentiero che scende a destra lungo il versante settentrionale. Proseguire sempre in discesa fino a ricongiungersi con il sentiero che porta all'attacco della via.
In presenza di neve, è consigliabile prendere il sentiero che scende verso sinistra (indicazioni per S. Martino) poco prima di raggiungere la croce di vetta. Continuare lungo la traccia superando una zona di sfasciumi poco dopo la quale si incontra un canale alberato. Imboccare una vaga traccia ripida in discesa sulla sinistra (il sentiero principale prosegue diritto con una breve salita). Continuare a scendere fino a incrociare il sentiero proveniente dalle vie dell'Antimedale: la traccia diventa ora più marcata. Sempre in discesa si raggiunge la base dell'Antimedale costeggiando gli attacchi delle vie fino a raggiungere un sentiero che sale da destra. Girare a sinistra passando sotto l'attacco della ferrata del Medale e quindi raggiungere il punto da cui si stacca la traccia che sale all'attacco della via.
Note
Bella salita impegnativa sostanzialmente su chiodi ripetuta di rado. La roccia, comunque mai pericolosa, non è ancora ben ripulita e quindi necessita di attenzione.