UNA VIA PER LA STELLA – PLACCA ROMBOIDALE
domenica 01 aprile ‘12
Se ieri la voglia di montagna ha iniziato a stiracchiarsi, oggi è balzata giù dal letto e si è messa a correre; del resto una ben riuscita giornata sulle pareti della mitica valle non può che ridestare l’istinto arrampicatorio che si era ficcato in qualche angolo per godersi un po’ di letargo.
Siamo in cinque in macchina e senza alcuna idea chiara in testa: sfogliamo la guida tirando fuori qualche nome a casaccio ma senza una vera convinzione e poi, solo al momento di lasciare l’auto sperando che la rottura della macchinetta del biglietto del parcheggio non sia il classico pesce d’aprile, Cece lancia le sue proposte. Oramai lo conosco: ha ben in mente tutti i programmi da qui al 2050 ma preferisce centellinarli volta per volta, fingendo solo un pizzico d’interesse per la salita; il pescatore sa perfettamente quale sia l’esca per le sue prede.
Discutiamo sulle alternative anche quando siamo a cospetto delle pareti e alla fine ci dirigiamo verso Ivonne alla Bastionata della Rasica. Seguendo le indicazione del Gaddi, cerchiamo invano il cartello che dovrebbe indicarci il sentiero d’accesso ma poi ci intrufoliamo nel bosco seguendo una vaga traccia che di fatto ci conduce nel nulla più assoluto con il risultato che, con la coda tra le gambe, ritorniamo sui nostri passi diretti verso a Una Via Per La Stella.
Al cospetto con il nuovo obiettivo sono quantomeno stranito: una siffatta fila di spit in valle? Poffare: ci saranno più tasselli qui che su tutte le pareti qua attorno! Ben lieto della gradita notizia mi accodo alla corda di Cece mentre Marco, Mauro e Rocco ci seguono a ruota. Raggiungo la seconda lunghezza e inizio a spalmare a raffica: i piedi si spiattellano sulla roccia permettendomi di guadagnare metro su metro, spit su spit, ben contento della generosa trapanata. Un manipolo di vecchi saggi dalla lunga barba ci scruta dalla cengia soprastante mentre mi chiedo se sotto le fronde degli imponenti faggi ci sia un bel praticello: peccato essere qui con altri quattro piselli!
Raggiungiamo la cengia e, per la prima volta, mi ritrovo al cospetto della muraglia di Stella Marina. Sono estasiato come davanti ai gusti di una gelateria: la lavagna è perfettamente liscia e, a prima vista, non sembra mostrare punti deboli. Con il naso all’insù ci spostiamo giusto per dare un occhio veloce: saremmo tentati da Flauto Magico ma l’orario e le difficoltà ci consigliano di restare coi piedi ben ancorati alla cengia. Decidiamo comunque di salire qualcosa e, ovviamente, la scelta ricade su Vortice di Fiabe che avevo già puntato con Micol per poi limitarci a salire Lunaria mentre Cece, nel remoto 2006, l’aveva salita con Silvia e il (futuro) forte Luca.
L’amico parte quindi sulla prima lunghezza per poi lasciarmi il campo sulle successive. Sono già galvanizzato per la prestazione su placca ma qui il gioco si fa ancora più interessante: davanti ai miei occhi si apre un mare di granito in cui piazzare qualche protezione veloce, senza lasciarsi mancare un impegnativo passo d’aderenza in traverso. Sostenuto dalla voce di Cece tocco il cielo con un dito e sono oltre il tratto chiave; baldanzoso come un cavaliere vittorioso in vista del bacio della sua bella, proseguo la mia cavalcata verso la fessura ad arco dell’ultimo tiro. Piazzo qualcosa e continuo a salire con l’idea che la Fisarmonica in fondo serva a qualcosa.
Ci manca la terza lunghezza e Cece mi ricopre di materiale che accetto ben volentieri e con una certa perplessità prima di levare nuovamente l’ancora: sfruttando gli incastri di mano, le piccole asperità della roccia e le protezioni già in loco salgo rapidamente all’albero della sosta piazzando solo un friend; sono galvanizzato, vorrei proseguire lungo la fessura di 7c (che significherebbe una staffata dietro l’altra) oppure ripetere all’infinito i movimenti che mi hanno condotto fino a qui: la freccia è scoccata e ora sibila nell’aria senza riuscire a intravedere il suo bersaglio. Il desiderio di placche e di valle lievita mentre attendo con impazienza di rivivere questi momenti insieme a Micol.
Cavallo Goloso
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