relazione della via ottobre rosso al monte piezza, val masino (sondrio, lombardia)


|racconto|   |relazione|   |foto|


OTTOBRE ROSSO – MONTE PIEZZA

simbolo file pdf


Accesso stradale

Da Morbegno (Valtellina, SO) prendere per Sondrio. Superato il ponte sull'Adda si incontra quello sul Masino. Superarlo e girare a sinistra, imboccando la strada per la Val Masino. Proseguire per circa 10/11Km fino all'abitato di Cataeggio. Superata la strettoia in prossimità della chiesa, svoltare a destra (indicazioni per rifugio Ponti). Superare il torrente e proseguire sulla strada principale sempre in salita (Val di Predarossa). Dopo alcuni tornanti, si incontra un cartello bianco indicante il rifugio Ponti verso destra, oltre il quale la strada prosegue a destra diventando sterrata per poi attraversare il torrente. Lasciare l’auto in corrispondenza del cartello per la Ponti.


Avvicinamento

Prendere il ripido sentiero che sale nel bosco di fronte al cartello che indica il rifugio Ponti. Raggiungere la vecchia strada asfaltata che saliva in Predarossa e seguirla in salita superando un tornante. Giungere fin dove la strada è interrotta dalla frana e quindi salire per essa (bolli blu). Abbandonare la frana dopo circa 150/250m proseguendo verso sinistra nel bosco (bolli blu che poi spariscono). Proseguire lungo la traccia in traverso verso sinistra fino a raggiungere del filo spinato in corrispondenza di una specie di piccolo costolone. La traccia ora prosegue in salita raggiungendo brevemente una piccola placca rocciosa. Proseguire ora in diagonale verso destra sempre per traccia fino a raggiungere un’altra fascia rocciosa. Continuare in orizzontale verso destra fino ad un’altra placca che si attraversa per breve e stretta cengia. Poco oltre si incontra una specie di canalino oltre il quale sale una grossa fascia rocciosa. Proseguire stando sotto la fascia superando una brevissima discesa (3/4m) al termine della quale si trova l’attacco della via (spit ben visibile; 50’).


Materiale

Note tecniche


Periodo consigliato

Primavera e autunno.


Relazione

L’attacco è in corrispondenza della breve discesina che si incontra dopo il canalino.


L1 Superare il muretto iniziale quindi salire diritti lungo un diedrino e lungo la successiva fessura fino a raggiungere un comodo ripiano sulla sinistra in corrispondenza di un alberello (5b).


L2 Traversare a sinistra aggirando uno spigolino. Proseguire diritti lungo il diedro finchè questo diventa verticale. Uscire dal diedro spostandosi a sinistra quindi salire per un breve tratto erboso e il successivo muretto verticale fessurato raggiungendo la sosta su comoda cengia sulla sinistra (5b).


L3 Spostarsi in diagonale verso sinistra fino al boschetto che si attraversa. Proseguire lungo la facile placca. Abbandonare la placca dove è possibile spostarsi facilmente su quella più verticale a destra. Proseguire brevemente sulla placca verticale in direzione del grosso tetto fino a raggiungere la sosta (4b).


L4 Salire diritti per placca verticale lavorata fino alla base del grosso tetto soprastante. Costeggiare il tetto verso destra lungo una fessurina (passo di A0 all’inizio) fino a raggiungere la sosta all’estremità destra del tetto, in corrispondenza di una specie di spigolo (6a+ e A0).


L5 Salire per placca facile in leggera diagonale verso sinistra fino a raggiungere il bordo della placca stessa. Superare il bordo e proseguire lungo la fnetta essura fino alla sosta su comodo ripiano (6a+).


L6 Spostarsi in diagonale verso destra aggirando un cespuglio. Salire diritti per roccia verticale in direzione di una fessurina già visibile dalla sosta. Superare la fessurina e spostarsi leggermente a sinistra fino alla sosta su piccola cengia (6a).


L7 Salire lungo la soprastante placca verticale fino a raggiungere alcuni blocchi. Superare i blocchi spostandosi leggermente a sinistra. Al termine, proseguire diritti per roccia ancora compatta fino alla sosta in cima alla struttura (5a).


Scendere in doppia lungo la via fino a S3 (non è possibile accorpare i tiri). Calarsi ora sulla verticale, tenendo il boschetto sulla destra (viso a monte) fino a raggiungere una sosta della via a sinistra (viso a monte, “i Punti di Berti”). Scendere con un’altra doppia fino alla base della struttura.


Note

Interessante salita ben protetta a spit e qualche chiodo (molto belli L4 e la fessura di L5).