DISCOVERY – FORCELLINO
Accesso stradale
Da Milano prendere la statale per Lecco-Colico (ss36). Superare la galleria del M. Barro e quindi il ponte sull'Adda, uscendo alla seconda uscita che si incontra (indicazioni per Valsassina). Proseguire lungo la strada principale per la Valsassina fino a raggiungere Ballabio in corrispondenza di una rotonda all'uscita di una galleria. Alla rotonda svoltare alla seconda uscita prendendo la strada in salita per i Piani dei Resinelli. Con numerosi tornanti si raggiungono i Piani dei Resinelli: attraversare l’ampio parcheggio e proseguire lungo la strada principale. Tenere la cappella sulla destra e quindi svoltare a destra (senso unico) in discesa. Proseguire per alcune centinaia di metri fino a raggiungere il grattacielo ben visibile già prima di arrivare ai Piani dei Resinelli. Parcheggiare prima dell’edificio sulla sinistra o sulla destra.
Avvicinamento
Dal parcheggio vicino al grattacielo, tornare indietro sulla strada asfaltata per alcune decine di metri. Al bivio, prendere la strada in discesa a sinistra raggiungendo una casa e una stanga. Svoltare a sinistra superando la stanga per poi proseguire lungo la mulattiera. Seguire sempre la mulattiera entrando nel bosco per poi superare i resti di uno ski-lift. Continuare in falso piano lungo la mulattiera che entra nella faggeta fino ad una breve salitella che porta alla bocchetta di val Verde dove termina la mulattiera. Seguire il sentiero a destra fino ad incontrare un palo giallo abbattuto (superato il quale si raggiunge la cima del Forcellino). Al palo, prendere la vaga traccia sulla destra che scende nel bosco in diagonale verso destra. Abbandonare quasi subito la traccia scendendo diritti nel bosco per circa 50m fino a raggiungere alcuni faggi, di cui uno piuttosto grosso, al limite della parete. Dai faggi proseguire in orizzontale verso sinistra (fare molta attenzione) per circa 10m raggiungendo la prima sosta per la calata (30’).
Materiale
2 corde da 60m
14 rinvii
C3 n° 0, 1 e 2 (consigliati)
Note tecniche
difficoltà: 7a (6b obbl.)/S1/III
lunghezza: 200m (7L)
esposizione: S
quota partenza: 1100m
discesa: in doppia
primi salitori: L. Bergliavaz, G. Garbi (1993)
Periodo consigliato
Primavera e autunno.
Relazione
Dalla catena, due doppie depositano sulla cengia mediana (calate sulla via sportiva a destra di Discovery, viso alla parete). Dalla cengia, prendere la prima sosta a destra (viso alla parete) del netto diedro della Panzeri Riva (a sinistra rispetto la linea di calate). Scendere ancora per due doppie fino alla S0.
L1 Salire diritti superando alcuni risalti intervallati da brevi tratti in placca tecnici. Raggiungere e superare uno strapiombino oltre il quale si traversa brevemente a destra raggiungendo la sosta (6c).
L2 Spostarsi in diagonale verso sinistra per poi rimontare lo strapiombino superandolo in diagonale verso destra in corrispondenza di una fessurina. Seguire la vaga fessura ora verticale fino al termine del tratto strapiombante (faticoso e atletico). Spostarsi ora in diagonale verso destra per placca verticale. Raggiungere un tratto con roccia meno compatta (vago diedro-fessura) dove ci si sposta in diagonale verso sinistra alla sosta (7a).
L3 Salire diritti lungo il diedrino quindi per placca tecnica. Spostarsi leggermente a sinistra dopo aver superato un primo tratto verticale. Raggiungere una fessurina verticale per la quale si sale diritti con difficile passo su muro verticale al termine del quale si raggiunge la sosta (6c).
L4 Spostarsi leggermente a sinistra e risalire diritti per il vago diedro (passo duro in partenza). Al termine del diedro superare una sosta intermedia e quindi spostarsi a sinistra verso lo spigolino che si risale brevemente per poi tornare a destra su placca appoggiata. Risalire per roccia un po’ rotta raggiungendo la grossa cengia dove si sosta (6c).
Spostarsi sulla cengia per circa una decina di metri verso sinistra (viso a parete), superare il diedro della Panzeri-Riva per sostare subito oltre.
L5 Salire diritti per poi traversare verso il diedro a destra sfruttando una fessura orizzontale con le mani. Raggiungere il diedro in corrispondenza di un alberello e seguirlo per pochi metri. Uscire dal diedro spostandosi sulla difficile placca verticale a destra. Salire diritti fino ad immettersi in un diedrino che si segue brevemente fino alla sosta (7a).
L6 Salire diritti per il diedro chiuso in alto da un tettino (tratto atletico e faticoso). Superare il tettino e proseguire per la fessura-diedro fino alla sosta (6c+).
L7 Salire diritti lungo il diedro fino a raggiungere il tetto che lo chiude. Spostarsi a sinistra raggiungendo un alberello. Proseguire diritti per spigolino (roccia rotta) raggiungendo una cengia. Seguire la cengia in diagonale verso destra fino ad una nicchia (possibile sosta). Proseguire a sinistra della sosta superando uno strapiombino atletico per poi proseguire facilmente (prestare attenzione alla roccia) uscendo al bosco sommitale in corrispondenza dei faggi presso la prima sosta di calata (6a).
Note
Bella salita su roccia generalmente ottima e in ambiente unico per il lecchese che, per l’approccio solo dall’alto, ricorda molto il Verdon. Esiste comunque la possibilità di risalire per il canale a sinistra della parete: dalla S0 fare ancora 2/3 calate fino alla base della parete da cui si risale faticosamente e difficilmente superando passi in arrampicata fino al IV.