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LAGO PIROLA – VAL MALENCO

lunedì 01 agosto ‘16


Questa volta non ci vogliamo risparmiare: ieri mi sono ricordato delle mie antiche origine di fogna umana spazzando un piattazzo di pizzoccheri, una porzione di sciatt e una salamella con panino alla sagra di Teglio e, a dire il vero, avrei potuto darci ancora dentro, e oggi è il momento di bruciare i grassi accumulati. Non che abbia problemi con l’ago della bilancia (che tra l’altro non posseggo), semplicemente è ora di dare un calcio all’ozio e ricordarsi che l’escursionismo, in fondo, è l’arte primitiva del caiano. Così tiro fuori la val Malenco, più che altro perchè ho un vago ricordo di un’interessante gita fatta con l’AG diversi anni fa anche se mi guardo bene dal dire a Micol che tra il parcheggio e l’imbocco del sentiero la mia memoria è come un buco nero! Inizialmente quindi confido solo in quello che sarà e nell’indispensabile spirito d’avventura anche se poi, a poche ore dalla partenza, la sorte viene a darci una mano sotto forma di cartoleria con, in bella mostra, una mappa della nostra vallata! Così ci avviamo verso la nostra meta ignari che un esercito di nuvole minacciose sia già schierato con l’evidente e poco raccomandabile intenzione di darci battaglia. Quando ci troviamo quindi col nemico davanti, non mi resta che frugare nei meandri della memoria, dare un occhio alla carta e trovare una soluzione per evitare lo scacco matto del tempo. Intanto il cielo inizia a fare le bizze, forse impazzito anche lui per la nostra mossa inattesa: ora si aprono infatti ampi spazi d’azzurro mentre, a tratti, masse grigie passano clandestinamente il confine cercando di tuffarsi verso sud. Insomma, la situazione caotica scombussola sempre di più l’indecisione che abbiamo in testa! Per il momento quindi ci accontentiamo di salire al rifugio Gerli Porro e poi si vedrà. Ci avviamo quindi lungo la comoda mulattiera di cui ricordo molto bene il fondo a causa di un trolley che avevo dovuto trascinare mentre, universitario, accompagnavo una scolaresca in gita! Ricordo anche che al rifugio si mangiava molto bene, fatto già sperimentato col corso d’alpinismo nel lontanissimo 2002 e col successivo stage dell’università. Solo che ora non ho la minima intenzione di farmi corrompere da intingoli e leccornie varie restando fermo e risoluto sull’obiettivo: il lago Pirola! Così, al grido “Savoia!” e marciando sempre e inesorabilmente avanti, imbocchiamo il sentiero che sale alla meta. Superiamo il larice millenario (chissà quante storie caiane avrebbe da raccontare!) e poi continuiamo verso la sella soprastante mentre la vecchia memoria del mio computer cerebrale inizia a dare evidenti segni di cedimento posto che, difficilmente, il lago possa aver preso le valige ed essersi spostato più in basso di quanto ricordassi! Scendiamo quindi alla pozza azzurra, ne completiamo gran parte del perimetro per poi avviarci a chiudere il nostro giro lungo un sentiero che, in quanto a vegetazione, ricorda l’ammasso informe di capelli che ho in testa. Solo a quel punto cedo di fronte alla richiesta di Micol: ritorniamo quindi alla vicina Porro, ci spaparanziamo al sole e, alla fine, cediamo alle tentazioni della gola!


Cavallo Goloso


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