racconto del lago di cama, mesolcina (ticino)


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LAGO DI CAMA – MESOLCINA

domenica 02 giugno ‘13


Questa volta la gita dell’AG ci porta in terra elvetica e, incredibile a dirsi, il tempo sembra promettere bene. Raggiungiamo quindi con il pullman il paese di Cama da cui iniziamo la nostra camminata verso l’omonimo lago. Ero stato da queste parti qualche era geologica fa ma non riesco a ricordare praticamente nulla del percorso, escludendo una vaga immagine di un tratto ripido iniziale e poi, almeno, lo specchio d’acqua in fondo alla valle. In effetti, il sentiero inizia subito a salire per bene nel bosco e così decidiamo di dividere il gruppo. Mi ritrovo quindi a capo della colonna di Nadzgul e, subito, lascio sfogare i potenti polpacci sui gradini che rapidamente ci fanno guadagnare quota fino a raggiungere un alpeggio dove ricompattiamo i ranghi. Il percorso ora si addentra nella stretta valle mentre il bosco di castagni e betulle lascia il posto ad un’intrigante pineta. Sarà la vegetazione o i numerosi macigni sparsi qua e là fatto sta che l’ambiente mi ricorda la mitica val di Mello: è forse un segno di nostalgia per la lunga lontananza da quel piccolo paradiso?

Non ci sto tanto a pensare e mi godo il sentiero completamente sommerso sotto la volta arborea, tanto che si fatica a scorgere il cielo azzurro sopra le nostre teste. La combriccola cammina allegramente sul sentiero ora allungandosi ora ricompattandosi come fosse una gigantesca fisarmonica finchè, finalmente, davanti ai nostri occhi si apre una radura con il rifugio e alcune baite che nascondono il laghetto verdastro.

Sullo sfondo si alzano cime cariche di neve come in pieno inverno che ci separano dall’alto lago di Como posto oltre la cresta confinale: così, in un fazzoletto di terra, si alternano il verde della primavera con il bianco della stagione fredda.

Usciti quindi dal riparo del bosco, se da un lato siamo investiti dai raggi di un timido sole, dall’altro veniamo investiti dal fresco e insistente vento che imperversa sulle Alpi ma che comunque non distoglie i ragazzi dal richiamo delle limpide acque del lago. Così il tempo del riposo passa rapidamente mente Eolo sembra essersi oramai stufato di sbuffare e il lavoro del sole inizia a dare i suoi frutti; dalle montagne che ci circondano si sentono infatti i rombi e il frastuono di numerose scariche che sembrano quasi anticipare il nostro rientro verso valle, certamente effettuato un po’ meno precipitosamente!


Cavallo Goloso


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