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FUCIADE – VALLE DI SAN PELLEGRINO

domenica 17 agosto ‘14


Per l’ultimo giorno di spedizione decidiamo di aderire agli adepti della “partenza intelligente” avvicinandoci il più possibile verso casa così da evitare i probabili incolonnamenti del rientro. Scegliamo quindi di andare a fare un paio di tiri nella zona di Arco confidando che “agostembre” continui a comportarsi come tale e non decida, tutto di un colpo, di fare esplodere le temperature ai livelli del nucleo terrestre. In ogni caso, onde evitare spiacevoli colamenti sull’untume calcareo, scoviamo una falesia che dovrebbe permettere la scalata anche d’estate anche se, a dirla tutta, solo il calendario ci conferma di essere nella bella stagione. Quando però siamo al passo san Pellegrino, la macchina accosta e quindi si ferma: passare una giornata così limpida a fare le scimmie su e giù da un pezzo di roccia ci pare decisamente riduttivo e limitativo oltre ad una vera perdita di tempo; insomma l’ancestrale richiamo dell’escursionismo bussa alla porta e noi non possiamo che spalancargli l’ingresso! Così ci accodiamo alla colonna di gitanti che dal passo si muove lungo una comoda e pianeggiante stradina senza avere ovviamente la minima idea di dove il percorso ci possa condurre. Muovendoci dunque seguendo solo le indicazioni dei cartelli e dove il percorso sembra più interessante, ci addentriamo lungo la mulattiera fino ad un bivio; l’occasione pare ora ghiotta per fuggire dalla massa compiendo poi un giro un po’ più lungo che comunque ci dovrebbe permettere di raggiungere Fuciade. L’arcano del nugolo di escursionisti che, come api intorno all’alveare, ronza alla disperata ricerca di un fiore su cui posarsi è presto risolto: la festa locale attira turisti da ogni dove spinti certamente più dai succulenti piatti di polenta, fagioli e salsicce che dalla prospettiva di assistere ai canti tradizionali. Chiaramente proseguiamo la dieta del portafogli e, tappandoci il naso, sfuggiamo dai succulenti profumi defilandoci dalla folla e prendendo un sentiero che porta verso l’alto perchè, volente o nolente, è lì che mira il caiano. Continuiamo la nostra passeggiata incrociando numerosi escursionisti fino a raggiungere, più per caso che per vera scelta, una specie di sella. Sarebbe ora interessante proseguire oltre compiendo, come ci sembra di intendere, un giro ad anello che ci riporterebbe a Fuciade ma preferiamo non giocare l’azzardo; così, fatto dietro front, rientriamo per la strada da cui siamo venuti.


Cavallo Goloso


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