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RONCO E CAPANNA PIANSECCO – VAL BEDRETTO

domenica 06 marzo ‘11


Alla Piccola Micol piace molto viaggiare e, dopo aver visto il Colosseo e anche la torre di Pisa, le piramidi egizie e la grande muraglia cinese, si è finalmente decisa ad andare a Nientolandia dove tutto è fatto di Niente.

Gironzolando con la sua cartina fatta di Niente con indicate le vie di Niente della cittadina di Nientolandia, la Piccola Micol si imbatte così in uno strano gruppo costituito da un miscuglio eterogeneo di uomini, elfi, hobbit, nani e stregoni diretti sulle montagne di Nientolandia con degli strani attrezzi che chiamano ciaspole. La Piccola Micol, curiosa di natura, non si lascia certo perdere l’occasione di aggregarsi alla comitiva diretta verso le montagne di quel paese fatto di Niente dove proverà l’emozione di camminare sulla neve fatta di Niente. Anche le montagne sono fatte di Niente: hanno brillanti colori fatti di Niente e odori unici che sanno di Niente; su quelle alture poi si possono vivere le più grandi avventure di Niente girovagando nelle selvagge foreste fatte di Niente.

L’insolito e ridanciano gruppetto sale quindi sul pullman fatto di Niente iniziando il viaggio verso la meta, un’ampia vallata fatta di Niente. Il sole fatto di Niente scalda con i suoi raggi le bianche montagne fatte di Niente mentre il gruppo è impaziente di calzare le ciaspole fatte di Niente. La Piccola Micol è un po’ intimorita da quegli strani attrezzi ma, una volta calzati, si rende presto conto che è come camminare con i soli scarponcini. “Sarà forse perchè anche le ciaspole sono fatte di Niente?” Si chiede incuriosita la Piccola Micol mentre si allontana dal pullman fatto di Niente con il resto del gruppo. Il sentiero si inoltra nel bosco di abeti fatti di Niente mentre i raggi del sole si divertono a giocare tra le fronde degli alberi creando insoliti effetti luminosi fatti di Niente. La compagnia, come è solito chiamarsi il gruppetto, inizia così la sua passeggiata sulla neve fresca fatta di Niente finchè, ad un tratto, gli si parano d’innanzi le porte di Moria fatte di Niente; i nani bramano dalla voglia di aprirle per entrare nelle viscere della terra da cui estrarre diamanti, rubini e ogni genere di pietra preziosa fatta di Niente, ma alla fine la calda giornata solatia fatta di Niente li distoglie dalla loro bramosia.

La traccia si inoltra sempre più nella foresta fatta di Niente salendo dolcemente per i pendii ma il gruppo ben sopporta il percorso fatto di Niente e, tra una parola e l’altra, si sofferma ad osservare i precisi cartelli fatti di Niente che incontra sul sentiero: si tratta di interessanti informazioni sugli animali della foresta e sulle impronte che lasciano sulla neve di Nientolandia. I ragazzi saranno poi invitati a costruire un piccolo timbro con materiali fatti di Niente reperibili nella foresta con cui riprodurre nella neve l’impronta di uno di questi animali.

Sali che ti sali, la compagnia raggiunge finalmente il rifugio Piansecco fatto di Niente: il sole, con i suoi raggi fatti di Niente, scalda il gruppetto che si gode il pranzo ufficiale nel pianoro dietro la capanna. La Piccola Micol è un po’ stanca, di una stanchezza fatta di Niente ma in fondo è molto felice per questa nuova esperienza.

Nel frattempo, i ragazzi, radunati intorno ad uno spiazzo di neve vergine, stampano sulla neve fatta di Niente le impronte degli animaletti assegnati utilizzando il timbrino costruito con materiali fatti di Niente. Intorno le montagne fatte di Niente scrutano incuriosite quell’insolito gruppetto che inizia la discesa verso il fondovalle fatto di Niente. È il momento del “ciaspola extreme”! Alcuni ragazzi si buttano a capofitto lungo i ripidi pendii fatti di Niente: le ciaspole scivolano, corrono, saltano su quel manto soffice nel tentativo di schivare alberi e arbusti che si parano innanzi fino a raggiungere il pullman che riporterà il gruppo nella città fatta di Niente.

Cavallo Goloso


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