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WAITING LIST – PUNTA FIORELLI

domenica 19 luglio ’09


Al mio risveglio, la Valle mi accoglie con un cielo grigio: le nuvole basse ricoprono le vette circostanti lasciando solo intravedere qualche chiazza delle neve caduta in nottata. Fuori continua a piovere: quella pioggia fastidiosa, rada ma che inesorabilmente bagna ogni cosa. I progetti per la domenica scorrono via lentamente come le lancette dell'orologio in un sabato uggioso, lasciando lo spazio ad una salita in giornata. Trascorro il pomeriggio in perfetto stile escursionistico girovagando tra i Bagni e l'imbocco della Val di Mello in compagnia di mio fratello e in trepidante attesa di accordarmi con Cece.


Il ritrovo è fissato al bar Monica: sebbene l'ora non sia troppo mattiniera, ciondolante scendo la ripida stradina che conduce in piazza. Cece è già al bar intento a sorseggiare la sua colazione insieme a Luciano e Oreste mentre il sottoscritto combatte con gli occhi gonfi di chi è appena rotolato dal letto.

Saliamo verso i Bagni e quindi imbocchiamo il sentiero che porta in Val Merdarola: l'obiettivo è Waiting List alla Punta Fiorelli che, si dice, racchiude nelle poche lunghezze che la caratterizzano una roccia incredibilmente lavorata.

Crediamo di essere soli: l'avvicinamento e la brevità dell'itinerario associato al blasone delle altre salite nella zona dovrebbero scoraggiare gli avventori. E invece, un altra cordata è alle nostre calcagne, mentre ne raggiungeremo un'altra all'attacco della via e una terza inizierà la salita quando noi saremo già a metà. Insomma, il meteo dispettoso del venerdì notte ha fatto radunare un numero insolitamente elevato di pretendenti a Waiting List e, alla fine della giornata, se ne conteranno ben 11!

Una roccia unica ci accompagna nella scalata delle prime facili lunghezze. Il grado non elevato è compensato da una spittatura molto distanziata e da una roccia che permette poche integrazioni. Così la progressione si fa vero viaggio, alla ricerca dell'appiglio migliore intarsiato dalla pazienza dell'acqua e del vento in una roccia monolitica. Il terzo tiro è un monumento alle capacità scultoree di madre natura, solo abbozzato dal sentiero di funghi e concrezioni lungo il quale corre la prima lunghezza. La seconda ne rappresenta il preambolo, con un muro più verticale e appigli scavati dall'incessante martellamento delle gocce d'acqua. E poi la magnificenza, l'eleganza, l'armonia della disposizione delle prese che conducono al quarto tiro.

La poesia termina qui, breve ma intensa; seguono le due lunghezze più impegnative, con l'apice del sesto tiro lungo una fessura ad incastro e in chiusura una settimana lunghezza decisamente sconsigliabile.

La godibilissima arrampicata è accompagnata da un'insolita vista sulla Val di Mello: le sue strutture ne risalgono i ripidi pendii, mentre le vette del Masino-Bregaglia si stagliano a custodia e protezione di questo piccolo gioiello alpino.


Cavallo Goloso


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