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SPIGOLO DI VALLEPIANA – PIRAMIDE CASATI

sabato 11 maggio ‘13


È matematico: se inizio la giornata con un ritardo, non posso che chiuderla ugualmente. L’appuntamento é per le 6:30 a Lipomo, tipico orario caiano più che appropriato per il corso base d’alpinismo con destinazione Piani dei Resinelli. La sveglia però non suona e ci pensa Micol a farmi tornare alla realtà, solo che sono le 6:50! Scatto come una molla, afferro i vestiti e i biscotti per la colazione, mi fiondo in auto e schiaccio l’acceleratore a tavoletta verso la Grignetta; le lancette dell’orologio corrono rapide ma i pistoni della Punto guadagnano secondi su secondi e alla fine, quando arrivo a destinazione, il gruppo non si é ancora compattato. Così, colmata la potenziale voragine temporale, devo solo scovare qualcun altro che non voglia andare ai soliti Magnaghi o a fare il giro del Fungo; la fortuna sembra soffiare per il verso giusto e così mi dirigoo verso la Piramide Casati mentre il gruppo si sparpaglia tra le varie guglie della montagna. Superiamo le catene e la scala di ferro, quindi il gruppo del Fungo dove una colonna tipo rientro dalle ferie di agosto attende il proprio turno per salire la Corti. Quasi come quando ero venuto con Fabio: il deserto dei Tartari! Il ricordo accende però la lampadina del super sbattimento: quella volta puntavamo al Palma ma poi, visto il percorso tipo spedizione himalaiana, avevamo desistito puntando appunto a torrioni più vicini. Oggi invece, anche grazie all’assenza di neve e all’assetto decisamente più leggero, i numerosi sali scendi scorrono con meno patemi e, in un tempo ragionevole, raggiungiamo la base dello spigolo. Prendiamo il bigliettino: Daniele ha il 3, Giaguaro il 4 e al sottoscritto tocca il 5. Se il salumiere è rapido e efficiente, i primi due clienti dovrebbero sbrigarsela in fretta. Ci mettiamo quindi comodi in attesa tanto più che in zona le pareti sono quasi tutte bagnate e questa sembra essere l’unica possibilità di salita.

Il negoziante può essere anche accondiscendente, ben disposto e rapido nel servire (leggi: salita semplice, spigolo apparentemente asciutto e sufficientemente chiodato) ma se il cliente non si decide tra la bresaola equina stagionata o quella un po’ più fresca, non è che possa fare i miracoli! Il corso che ci precede svela subito i suoi punti deboli: non abbiamo davanti degli speed climbers e, mentre un allieva batte in ritirata, l’altra sale con lentezza estenuante. Almeno la resa fa si che il cliente col numero 2 si defili lasciando un posto vuoto in coda.

E alla fine, dopo più di un’ora di attesa, arriva anche il mio turno. Superiamo le prime tre lunghezze di una via dolomitica senza problemi, se non fosse che davanti il numero 1 non si ricordi se la nonna gli aveva chiesto la Bologna con o senza pistacchi: una scelta difficile!

Arriviamo al punto di valutare di buttare le doppie e lasciare perdere i formaggi ma i nostri allievi sono agguerriti più che mai: la via sa da fare! Oramai siamo in ritardo e l’appuntamento per le 4 ai Resinelli è certamente saltato quindi avvisiamo gli altri e attendiamo impazientemente il nostro turno. Così, mentre là davanti sono indecisi tra il grana stagionato 24 o 36 mesi, ci trastulliamo in sosta attendendo il nostro turno per gli ultimi aerei metri finchè finalmente la parete si appiattisce e davanti ai nostri occhi si materializza l’obelisco di vetta.

Se il ritrovo con il resto del gruppo è completamente andato a monte (tanto che arriveremo 3 ore dopo rispetto quanto stabilito), di contro potremmo scendere in compagnia di un bel temporale di cui si vedono le avvisaglie proprio sopra Lecco; la discesa si trasforma così in una gara contro la scura nuvola che fortunatamente passerà poco a sud senza scatenarsi sopra le nostre teste: sarebbe stato l’epilogo di un’ordinaria giornata di caianesimo!


Cavallo Goloso


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