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SPIGOLO BONATTI – CAPO D'UOMO

sabato 05 ottobre ’24


Piove. Il ticchettio sulla carrozzeria del Caddy è inconfutabile. Non andrà tutto a rotoli? Eppure un po’ me lo sarei dovuto aspettare: le previsioni mi avevano avvisato ma ho voluto prendere comunque il rischio. Faccio finta di nulla e continuo a dormire. La Laura forse un po’ meno perché, sostiene, ho ripreso a suonare il concerto dei fiati. Mattina: la Laura apre il portellone mentre io me ne resto rintanato sotto il piumone. - È tutto grigio: c’è la nebbia - Il tono è un po’ quello di un bambino che la mattina di Natale non trova ciò che aveva chiesto nella letterina. Arriccio il naso - Beh, magari poi si apre - le previsioni me lo avevano promesso ma su questo glisso - Ma sarà tutto bagnato… complimenti Giuliacci! - incasso il finto rimprovero e intreccio anche le dita dei piedi. Arriva una macchina: altri caiani all’attacco! A quel punto ci alziamo pure noi - Andate a scalare? - come se la vista delle corde non fosse già eloquente - Noi aspettiamo… sarà tutto lavato… - Confido nel fatto che la via sia corta e, in teoria, non particolarmente difficile e poi abbiamo luce fino alle 7 e nessun particolare programma. Insomma, possiamo prendercela comoda e attendere lo sviluppo degli eventi. Così finisce che scendiamo al mare (dove peraltro splende il sole e il cielo è di un azzurro intenso), facciamo un giro a Porto Santo Stefano e poi torniamo in “montagna”. Infilare ora la macchina nel parcheggio è un po’ come trovare il classico ago nel pagliaio - Non saranno tutti a scalare? - Spero di no ma pure io ho un lieve dubbio. Non dovremo mica prendere il biglietto e poi fare i salami in stagionatura alle soste? A quel punto comunque non abbiamo grandi alternative: prendiamo il materiale e ci avviamo verso la parete. Avvicinamento complesso e faticoso. Quasi come quello di Nuovo Cinema Paradiso: la Laura ha un sussulto - Non è che finisce come in val Bodengo? - Un brivido mi percorre la schiena: qui almeno non ci sono le calate ma “solo” una discesa per un canale che sembra l’anticamera per il Caianesimo Extreme. Scivoliamo oltre l’attacco di Argento Argentario e Maria a Mare dove c’è la ressa della gastronomia del 24 dicembre. Poco lontani vediamo il duo caiano che ci ha preceduti impegnati sul secondo tiro dello Spigolo: oltre 2 ore di vantaggio e sono solo lì? La probabilità di finire a fare i San Daniele lievita inverosimilmente. Arriviamo all’attacco, mi vesto da albero Natale dei poveri e parto. Per i primi metri l’arrampicata è abbastanza facile ma poi arriva il palo. Sarà forse che non sono caldo, che ho lo zaino o, forse, che sono bravo a trovare scuse ma, in realtà, sono solo un coniglio. Mi appendo un attimo, mi allungo e agguanto il fix successivo. È sempre bello riuscire ad azzerare. Così vado avanti e arrivo alla sosta quando la coppia che ci precede si è riunita a quella successiva. La Laura parte: come al solito non molla un attimo, testarda come il sottoscritto con le previsioni e mi raggiunge. Il più è fatto: partiamo per il tiro seguente, un altro piccolo gioiello mentre davanti sentono la nostra fiatella sul collo perchè siamo come due segugi e, una volta individuata la preda, non le diamo scampo. Per accorciare le distanze collego anche le due lunghezze seguenti un po’ perchè mi sento come la tigre pronta all’assalto finale e un po’ perchè è logico e non ho voglia di fare una sosta in più. Così arriviamo all’uscita poco dopo il duo che ci precede e che ancora tergiversa: noi non abbiamo tutto ‘sto tempo perchè, dopo un po’ di sano Caianesimo, è tempo di cercare una caletta, impregnare l’aria del profumo dei cavoletti di Bruxelles e godersi le ultime ore di sole prima di pensare a quel che faremo l’indomani.


Cavallo Goloso


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