NATARAJ – MANDREA DI LAGHEL
Accesso stradale
Da Milano prendere l’autostrada A4 in direzione Venezia. Uscire dall’autostrada a Brescia Est e seguire le indicazioni per Salò. Superare Salò e proseguire fino a Riva del Garda (indicazioni). Superare l’abitato e continuare per Trento raggiungendo Arco. Entrare in centro paese e seguire le indicazioni per la parete Mandrea e per il castello che sovrasta l’abitato. Proseguire lungo la ripida strada in salita passando tra alcuni ulivi. Seguire le indicazioni per Mandrea raggiungendo una strada in terra battuta che diventa poi pianeggiante. Proseguire quasi fino al termine in corrispondenza di una fontanella e di una piccola madonna sulla sinistra, dove la strada compie una netta curva verso destra (casa sulla destra). Lasciare l’auto pochi metri prima della fontanella, in corrispondenza di un piccolo spiazzo.
Avvicinamento
Prendere la mulattiera in leggera salita tra la fontanella e la grotta con la madonna. Superare la stanga poco oltre la quale la mulattiera svolta nettamente a destra. Proseguire in salita più ripida fino al termine della mulattiera, in corrispondenza di una recinzione attaccata alla parete. Proseguire lungo il sentiero che si addentra nel bosco costeggiando la parete. Continuare lungo tutto il sentiero con alcuni sali scendi superando l’attacco di Corridoio Nascosto (nome alla base) poco oltre il quale il sentiero diventa più ripido. Proseguire lungo la breve salita fino al termine raggiungendo un piccolo spiazzo dove si trova l’attacco e dove finisce il sentiero (15min).
Materiale
2 corde da 60m
15 rinvii
Note tecniche
difficoltà: 6c (6a obbl)/S2/III
lunghezza: 300m (9L)
esposizione: S
quota partenza: 500m
discesa: a piedi
primi salitori: D. Filippi (2003)
Periodo consigliato
Da settembre a marzo/aprile. Da evitare i mesi caldi.
Relazione
La via inizia in corrispondenza di una fessura-diedro. Nome alla base (partenza in comune con Muana mon Amour).
L1 Salire lungo la placca a sinistra della fessura-diedro sormontata dal tettino. Traversare verso sinistra restando sotto il tettino fino a raggiungere una specie di diedrino sormontato da un altro tettino. Salire per il diedrino e quindi traversare a destra fino ad una fessurina dove il tetto risulta facilmente superabile. Salire per la fessurina tornando poi a sinistra fino alla sosta (6a+/b).
L2 Traversare verso sinistra per placca grigia fino al primo spit. Salire quindi diritti su roccia gialla ignorando gli spit che proseguono in orizzontale sulla sinistra (Muana mon Amour). Continuare verso sinistra lungo la fessura che delimita la placca e la porzione di parete strapiombante soprastante, fino a raggiungere la sosta (5a).
L3 Proseguire in diagonale verso sinistra per poi traversare in orizzontale verso sinistra alla base di una specie di pancia. Aggirare lo spigolo arrotondato e quindi salire diritti superando un tettino per poi raggiungere la sosta (6a+).
L4 Salire diritti lungo la placca grigia e gialla fino alla base del muretto verticale. Superare il muretto stando sulla sinistra dello stesso e a destra della pianta. Proseguire in leggera diagonale verso sinistra per roccia discreta fino alla sosta (6a+).
L5 Traversare in orizzontale verso destra fino alla base del diedro (restare bassi in corrispondenza dell’ultimo spit, spostandosi lungo la cengetta detritica). Salire per il diedro fino alla sosta al termine della struttura dove questa è chiusa da un tettino (6a+).
L6 Traversare a sinistra stando sotto il tetto e raggiungendo la base di un secondo diedro. Risalire la struttura (moschettonare lungo; roccia brutta) fino a raggiungere una zona facile dove è possibile traversare verso destra (prestare attenzione). Proseguire in orizzontale verso destra superando un grosso masso staccato oltre il quale si sosta, alla base di un altro diedro (attenzione agli attriti delle corde; 6a).
L7 Salire lungo il diedro sopra la sosta con passi delicati. Al termine del diedro, raggiungere un piccolo ripiano dove si trova una sosta (circa 7/8m sulla diagonale di una zona alberata posta poco più in alto sulla destra). Proseguire sulla verticale del diedro per roccia a blocchi quindi traversare a destra verso la zona alberata dove si sosta (6b).
L8 Seguire la cengetta a destra della zona alberata quindi risalire in diagonale verso destra lungo la rampa fessurata. Superare alcuni alberi e, poco oltre, raggiungere la sosta (4a).
L9 Spostarsi a sinistra della sosta e superare lo strapiombino (roccia unta). All’uscita, traversare facilmente verso sinistra raggiungendo un facile canale-rampa, oltre il quale diventa più difficile traversare. Risalire il canale e al termine proseguire facilmente per roccette uscendo dalla parete (6c).
Seguire la traccia che scende verso sinistra in una specie di piccolo avvallamento. Raggiungere un bivio e proseguire lungo la traccia sulla destra arrivando, dopo pochi metri, alla strada asfaltata. Seguire la strada asfaltata in discesa raggiungendo e superando alcune case per poi arrivare ad un sentiero (indicazioni per Arco). Seguire sempre il sentiero (segni rossi e bianchi) che diventa un po’ più stretto fino a raggiungere un pilone dell’alta tensione. Svoltare a destra (bolli) e, al bivio successivo, prendere per Arco (cartello indicatore) svoltando verso sinistra. Proseguire sempre in diagonale verso sinistra fino a raggiungere la strada d’accesso. Risalire lungo la strada fino al parcheggio (50min).
Note
Salita che segue un percorso classico per diedri, fessure e qualche bella ma breve placca a gocce; peccato per la sistematica chiodatura a spit. Roccia nel complesso buona ma in alcuni tratti richiede particolare attenzione (soprattutto nella L6 dove risulta piuttosto brutta).